5 cibi neri che mai avreste pensato di trovare sulle vostre tavole

  1. La mozzarella di Bufala Nera: ecco com’è fatta e dove si compra

    Il caseificio Ilka di Salerno propone una variante della mozzarella di bufala al carbone vegetale. La specialità gastronomica ha un colore nero, ma mantiene lo stesso gusto e promette di essere più digeribile. Il colore nero è dovuto all’utilizzo, durante la lavorazione della mozzarella, dei carboni vegetali, o carboni attivi.

    Un rimedio naturale ai problemi di digestione, che favorisce l’assimilazione dell’alimento da parte del nostro organismo. Non che ce ne fosse particolare bisogno: un recente convegno aveva infatti sottolineato il potere antiossidante della mozzarella di bufala, smentendo il mito della sua difficile digeribilità ed evidenziandone, al contrario, gli effetti benefici sulla salute.

    Al momento se ne producono 150 chili solo il mercoledì e su ordinazione. I titolari del caseifici, i fratelli Pipolo, assicurano che il gusto della mozzarella rimane inalterato. Il nero della superficie, anzi, aggiunge ancora più fascino all’alimento: non appena lo si taglia, difatti, la combinazione cromatica con il bianco del latte è notevole

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  2. La pizza in Black: la pizza nera dello chef  Vitantonio Lombardo

    Si chiama Pizza in Black, è nera come l’ebano e buona e soffice come poche. È la nuova creatura di Vitantonio Lombardo, chef della Locanda Severino, ristorante di alta cucina situato a Caggiano in provincia di Salerno. La stella Michelin dello chef Lombardo sembra brillare ancora di più sul nero di questa pizza con impasto a base di carbone vegetale in infusione.
    Si tratta dunque di una pizza fritta, piatto tipico campano, accompagnata principalmente dal tartufo, alimento che negli ultimi tempi sta trovando un grandissimo impiego nell’alta cucina.
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  3. L’aglio nero: l’aglio a “prova di bacio”

    L’aglio nero è nato in Corea nel 2004 e si è diffuso rapidamente negli Stati Uniti per poi arrivare anche in Europa. La nuova varietà di aglio – conosciuto anche come black allium – è stata ottenuta grazie alla fermentazione, un processo utilizzato da secoli in agricoltura e nell’alimentazione.

    L’aglio fermentato non ha odore e ha un sapore molto più dolce rispetto all’aglio comune, secondo chi lo ha ideato e assaggiato. Lascia un gradevole retrogusto di liquirizia sul palato. E’ davvero a prova di bacio!
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  4. L’uovo centenario: tradizione della cucina cinese

    Si tratta di un tradizionale metodo di conservazione delle uova ed è una specialità della cucina cinese.

    L’uovo di anatra non è stato propriamente deposto un secolo fa, ma il suo aspetto lo fa assomigliare a un prodotto tutt’altro che fresco. Sono delle comuni uova che vengono conservate in una miscela di argilla, cenere, sale, calce viva, e pula di riso per un periodo che oscilla da diverse settimane a diversi mesi, a seconda del metodo di lavorazione ( di solito 100 giorni): in questo modo il guscio si scioglie, il bianco d’uovo si trasforma in una massa gelatinosa color ambra e il tuorlo assume una colorazione verde scuro con cerchi neri.
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  5. Caciocavallo Nero: la scarsa reperibilità di questo formaggio

    Il caciocavallo è un formaggio dal retrogusto leggermente piccante. Questa varietà del formaggio, che si presenta in una veste nera,  è dovuta alla sua buccia nera ottenuta dalla cera alimentare che mantiene la sua consistenza, rendendo questo formaggio davvero speciale.  E’ un formaggio stagionato, a pasta dura e filata, prodotto in Campania, in particolar modo nelle provincie di Avellino, Salerno e Caserta. Data la sua particolare colorazione e lavorazione è di scarsa reperibilità, rendendolo un formaggio nobile e di pregio. La tipica forma a “pera” si presenta di colore nero ma mantenendo il suo tipico colore bianco all’ interno.

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