Il tartufo è uno degli alimenti più pregiati e costosi che si trovi al mondo. Purtroppo è un prodotto che facilmente deperisce, perdendo man mano il suo aroma.
Alla fine può anche marcire, diventando quindi inutilizzabile. Il tartufo, che sia esso bianco o nero, può raggiungere delle vette di prezzo davvero molto elevate; spendere molti soldi per un esemplare pregiato e non riuscire ad apprezzarlo sarebbe un vero peccato. Ironia della sorte: molte specie pregiate di tartufo si sviluppano in presenza di ambienti umidi, ma una volta raccolto, il tartufo teme molto l’umidità ed è facilmente deperibile.
Capire come conservare il tartufo è fondamentale per poterlo gustare fino all’ultimo grammo.
Per questo, se non si può gustare subito in ottime preparazioni gastronomiche, è indispensabile adottare qualche tecnica di conservazione del tartufo.
Sebbene conservare il tartufo sia un compito che richiede una certa minuziosità, puoi farlo senza grossi problemi anche in casa prolungando la sua data di scadenza di qualche giorno. Devi essere consapevole tuttavia che i suoi aromi preziosi andranno in parte perduti, rischiando di trasformandosi da re della tavola, a principe del frigorifero.
Prima cosa da sapere, è la differenza tra i metodi di conservazione del Tartufo Nero e del Tartufo Bianco: essendo due categorie apparentemente uguali con caratteristiche molto diverse tra loro, questi due tipi di tartufi nascondono modi di conservazioni distinti in base al gruppo di appartenenza.
I tempi di deterioramento delle varie specie di tartufo sono quindi diversi:
Qui ne presenteremo 4 di tecniche per la conservazione dei tarufi, con tempi di conservazione man mano più elevati.
Il metodo più efficace per conservare il tartufo fresco è metterlo in frigorifero (senza lavarlo prima, in quanto si deteriorerebbe più facilmente), avvolto nella carta da cucina assorbente, da cambiare almeno una volta al giorno.
È importante infatti assicurarsi che la carta sia sempre asciutta, poiché è in grado di catturare ed assorbire l’umidità dal tartufo, evitando che si creino muffe o che il tartufo marcisca. In alternativa alla carta, potete essere usato un panno in cotone.
Il Tartufo Nero può resistere in frigorifero per anche dieci giorni se parliamo di tartufo nero scorzone, contro i 5 giorni di durata massima consigliata del tartufo bianco.
In questo caso occorre riporre il tartufo (sia quello bianco che quello nero) in un barattolo, tagliato a lamelle, e ricoprirlo con olio d’oliva e lasciarlo in frigo ad una temperatura compresa tra i 2 e i 4 gradi, ottenendo una durata di circa 7/10 giorni. Attenzione che non si formino muffe e che l’odore non sia cambiato
Con questo metodo si ha anche la possibilità di utilizzare l’olio lievemente aromatizzato dopo aver consumato il tartufo e utilizzarlo per condire risotti o altri piatti ai quali vogliamo donare un sentore di tartufo più autentico e non dal gusto chimico.
Un’altra tecnica di conservazione diffusa ma impropria, consiste nel depositare il tartufo in un barattolo di vetro coperto da riso e riporlo in frigo; in questo modo il tartufo si conserverà per 3-4 giorni.
Tuttavia è meglio evitare questo metodo perché il riso prosciuga il tartufo
fo rendendolo secco. Si potrebbe utilizzarlo nel caso in cui si voglia regalare un buon tartufo fresco ad un amico, che prontamente, una volta ricevuto il dono, provvederà a conservarlo in altra maniera.
Il vantaggio è che il riso si aromatizzerà e potrà essere usato per preparare uno squisito risotto.
La conservazione in freezer del tartufo è indicata per conservare il prodotto per un periodo più lungo (circa un anno).
Per evitare che intorno al tartufo si formi del ghiaccio è consigliabile, dopo averlo lavato, asciugare bene il peridio, ossia la parte esterna.
È possibile surgelarlo intero inserendolo all’interno di un sacchetto di cellophane per alimenti, ove possibile applicando la chiusura con l’apposita macchina sottovuoto, oppure si può surgelare il tartufo già macinato, lavandolo e grattuggiandolo prima di riporlo in freezer.
Con questo metodo l’aroma si conserva fino a 12 mesi.
Questo metodo di conservazione del tartufo è adatto principalmente per conservare il tartufo nero anziché il tartufo bianco.
Per realizzare una salsa al tartufo (che duri circa una settimana), unire 25 g di tartufo grattugiato con 60 ml di olio d’oliva, un pizzico di sale ed uno di pepe, amalgamando il tutto. In questo caso, a differenza della conservazione in olio, non avremo più il prodotto intero o a lamelle da utilizzare nei nostri piatti, ma una crema con la quale poter condire gli ingredienti principali delle nostre ricette.
I tartufi Nero di Cognaro, generalmente, vengono conservati in frigorifero avvolti da una carta assorbente fino al giorno della loro vendita.
Per la vendita al cliente finale, vengono preparati all’ interno di un elegantissimo vasetto di vetro brandizzato, con del riso: in questo modo sarà possibile utilizzare sia il tartufo che il riso per preparare un gustoso risotto, come specificato qualche riga sopra.
Dovrà essere poi il cliente ( o la persona a cui viene regala il pregiato fungo ipogeo) che dovrà seguire le istruzioni qui sopra riportate per conservare il pregiato regalo nel modo che ritiene più opportuno, mantenendo l’ aroma di perfetta qualità italiana.